Quando si parla di rap italiano si ha la brutta abitudine di paragonare la nostra scuderia con quella americana. Facendo così si rischia di non vedere la peculiarità dei rapper italiani che pompano le nostre casse, e artiste come Serene Maria Spadavecchia, alias Comagatte, non godono della stessa notorietà che hanno molte altre. Si può essere ciechi, ma non sordi alla sua energica voce da “commare” del sud. Si definisce imperfetta, fiera di essere curvy, e non ha paura ad essere esplicita. Tramuta quello che per molti sono “difetti”, in punti di forza. Ascoltando il padre suonare in garage, ed istruendosi consumando i dischi di Foxy Brown, Queen Latifah e Gillette, inizierà a 16anni a scrivere i suoi primi testi rap, per comprendere in seguito di essere anche lei nata per la medesima vocazione. Malfetta (Puglia), luogo di nascita e terreno iniziale per i suoi lunghi anni di battle rap, aggiudicandosi una serie di riconoscimenti diversi, che la porteranno ad esibirsi nei palchi della regione (Terlizzi, Barletta). Grazie ad ep come “beginning of the night” e il mixtape in collaborazione con dj Don Danny, carica di esperienza, la cantante pugliese decide di aprirsi al pubblico di Milano, attuale capitale del Rap Italiano. La giovane e agguerrita ragazza di campagna farà del suo timbro mediterraneo la base per la sua personalità da rapper, arrivando a collaborare con produttori come Squarta, Laioung, Larry joulie, e molti altri ancora.
Anche se si definisce la più social in circolazione, se non è lei a parlare di “Comagatte” è difficile trovare notizie sul suo conto. Il suo tempo non viene impiegato a creare finti dissing per conquistarsi i fan, per conoscerla bisogna ascoltare “Serena Variabile”. Album che la consacra al successo, dove electro, trap, rap, dance e qualche melodia reaggeton si susseguono in modo naturale, mantenendo tutta via una certa linearità con generi diversi e opposti l’uno dall’altro. La sua personalità camaleontica si esprime attraverso punch line taglienti e pesanti. È in questo modo che lei liquida le critiche dei social: parla di sé, della famiglia, delle sue gioie, dei suoi dolori spezzettando il suo microcosmo in 16 tracce vibranti come “Facebook”. Descrivendo se stessa come una “selfmade woman”, lei non vuole essere paragonata a nessuno.” In ”Limbo Calypso” le allusioni sessuali non sembrano essere un tabù, mentre in “Serpi” – prod. Laioung – è una femmina alpha che non accetta fake g’s nella sua crew. Comagatte avrà anche una mitragliatrice tatuata sulla coscia, ma è una donna che sa mostrare il cuore, ed è la “mamma” a farci vedere questo suo lato soft. In pezzi come “FR70056” e “Patrona” palesa il suo amore per la sua terra natia. A concludere la descrizione della sua vita è “Figlia d’arte”; parlando del suo rapporto con il suo primo mentore (il padre), lei coglie l’occasione di rimproverarlo per la sua assenza, ma anche di ringraziarlo per averle trasmesso la sua passione. Serena Maria S ha mutato le sue difficoltà, le sue insicurezze e le critiche degli haters in veri e propri integratori per l’autostima. Comagatte, a dispetto della sua aria di “strong bitch”, è molto empatica con chi la segue. Mettendosi a nudo, lei vuole ispirare altre donne a non aver paura di essere se stesse, a credere nei propri sogni, a non accontentarsi ad essere “le brave ragazze” dall’aria pop che piace tanto ancora al pubblico italiano, ma di portare finalmente alla luce personalità che possono cambiare l’idea collettiva che si ha delle donne in questo paese.

- Serena Variabile
- Limbo Calipso
- Glucosio Freestyle
- Drink
- Bolle di sapone
- Serpi
- Mamma
- Giochi o no
- A d’oro
- FR 70056
- TVB
- Patrona
- Candy
- Pentadramma
- Figlia d’arte